02 Febbraio 2021


Nella sezione “Open data” (clicca qui per la sezione dedicata) del sito INAIL sono disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio – nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di dicembre. Nella stessa sezione sono pubblicate anche le tabelle del “modello di lettura” con i confronti “di mese” (dicembre 2019 vs dicembre 2020) e “di periodo” (gennaio-dicembre 2019 vs gennaio-dicembre 2020).

Il confronto tra il 2020 e il 2019 risente principalmente di alcuni fattori che hanno fortemente condizionato l’andamento infortunistico dell’anno scorso: la sospensione su tutto il territorio nazionale tra il 9 marzo e parte del mese di maggio, ai fini del contenimento dell’epidemia da nuovo Coronavirus, di ogni attività produttiva considerata non essenziale, la contemporanea chiusura dei plessi scolastici e la difficoltà incontrata dalle imprese nel riprendere la produzione a pieno regime nel periodo post-lockdown, che si sono tuttavia rivelati determinanti solo per il calo delle denunce di infortunio in complesso, e l’inclusione, a partire dalla rilevazione del marzo 2020, delle denunce di infortunio relative alle infezioni da Covid-19 avvenute nell’ambiente di lavoro o a causa dello svolgimento dell’attività lavorativa e in itinere, alle quali sono dedicati specifici comunicati mensili, che ha avuto un impatto significativo sull’andamento dei decessi finora registrati, che risultano per questo motivo in deciso aumento.

DENUNCE DI INFORTUNIO

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro lo scorso mese di dicembre sono state 554.340, in diminuzione di oltre 87mila casi rispetto alle 641.638 del 2019 (-13,6%). Il calo si è registrato pur in presenza nel 2020 delle denunce di infortunio sul lavoro a seguito dei contagi da Covid-19 segnalate all’Inail fino al 31 dicembre, che rappresentano circa un quarto del totale delle denunce di infortunio pervenute, e di una ripresa degli infortuni nell’ultima parte dell’anno. A influenzare la flessione è stato, infatti, solo l’andamento registrato nei primi nove mesi del 2020 (-21,6% rispetto all’analogo periodo del 2019), mentre nell’ultimo trimestre 2020 si registra un incremento delle denunce del 9,1%, rispetto all’analogo trimestre del 2019.

I dati rilevati al 31 dicembre di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un decremento sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 540.733 a 492.123 (-9,0%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro, che registrano un calo percentuale più sostenuto, pari al -38,3%, da 100.905 a 62.217. Mentre per questi ultimi il segno è rimasto negativo sia nei primi tre trimestri (-37,1%) che nell’ultimo (-42,2%), per gli infortuni in occasione di lavoro si passa dal -18,6% del periodo gennaio-settembre al +18,0% di quello ottobre-dicembre.

Tra i settori economici della gestione Industria e servizi, il settore Ateco “Sanità e assistenza sociale” si distingue per il forte incremento delle denunce di infortunio in occasione di lavoro durante quasi tutto l’anno: +206% su base annua (dai più di 27.500 casi del 2019 agli oltre 84.000 del 2020), con punte di oltre il +750% a novembre e tra il +400% e il +500% a marzo, aprile, ottobre e dicembre, nel confronto con i mesi dell’anno precedente. Solo a gennaio e nel periodo estivo si rilevano decrementi compresi in un intervallo tra il -5% e il -17%. Nel 2020, inoltre, quasi i tre quarti delle denunce di questo settore hanno riguardato il contagio da Covid-19.

CASI MORTALI

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nel 2020 sono state 1.270. Pur nella provvisorietà dei numeri, questo dato evidenzia un aumento di 181 casi rispetto ai 1.089 registrati nel 2019 (+16,6%). L’incremento è influenzato soprattutto dai decessi avvenuti e protocollati al 31 dicembre 2020 a causa dell’infezione da Covid-19 in ambito lavorativo, che rappresentano circa un terzo dei decessi denunciati all’Inail da inizio anno.

A livello nazionale si registra nel 2020 una riduzione solo degli infortuni mortali in itinere, passati da 306 a 214 (-30,1%), mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro sono aumentati del 34,9% (da 783 a 1.056). L’incremento ha riguardato la gestione Industria e servizi (da 921 a 1.106 denunce) e il Conto Stato (da 17 a 51), mentre l’Agricoltura ha registrato 38 casi in meno (da 151 a 113).

DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE

Le denunce di malattia professionale protocollate dall’INAIL nel 2020 sono state 45.023, 16.287 in meno rispetto al 2019 (-26,6%). A parte gli incrementi di febbraio (+17%) e agosto (+1%), a influenzare la flessione è stato soprattutto il numero di denunce presentate ad aprile (-87%), maggio (-69%) e marzo (-40%). Seguono i mesi di giugno (-29%), novembre (-22%), luglio (-18%), ottobre (-16%) e dicembre (-14%), mentre settembre, al pari di gennaio, ha presentato un calo superiore al 5%.

Tra gennaio e dicembre si sono rilevate diminuzioni delle denunce nell’Industria e servizi (-25,0%, da 49.378 a 37.052 casi), in Agricoltura (-33,6%, da 11.294 a 7.504) e nel conto Stato (-26,8%, da 638 a 467). Dall’analisi territoriale emergono cali delle patologie denunciate in tutte le aree del Paese: -40,7% nel Nord-Ovest, -29,0% nel Nord-Est, -19,6% al Centro, -29,0% al Sud e -23,2% nelle Isole.

Le prime cinque malattie professionali denunciate tra gennaio e dicembre del 2020 continuano a essere quelle del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo (28.164 casi), del sistema nervoso (5.060), dell’orecchio (2.919), del sistema respiratorio (1.808) e dei tumori (1.584). Tutte registrano diminuzioni nei periodi in esame.

Fonte: INAIL