
Approvate e firmate l'8 aprile 2021 dal Ministero della Salute, insieme al Governo, Inail e Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, le "Indicazioni ad interim per la vaccinazioneanti-SARS-CoV-2/COVID-19 nei luoghi di lavoro", contenute nella Circolare 15126 del 12 aprile 2021.
Il documento intende fornire indicazioni per la vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19 nei luoghi di lavoro, in coerenza con il “Piano strategico nazionale dei vaccini per la prevenzione delle infezioni da SARS-CoV-2” e le “Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19” di cui al decreto del Ministero della Salute del 12 marzo 2021.
Ai fini della istituzione dei punti vaccinali territoriali e della realizzazione della campagna vaccinale nei luoghi di lavoro, costituiscono presupposti imprescindibili:
1. la disponibilità di vaccini
2. la disponibilità dell’azienda
3. la presenza / disponibilità del medico competente o di personale sanitario come di seguito specificato
4. la sussistenza delle condizioni di sicurezza per la somministrazione di vaccini
5. l’adesione volontaria ed informata da parte delle lavoratrici e dei lavoratori
6. la tutela della privacy e la prevenzione di ogni forma di discriminazione delle lavoratrici e dei lavoratori
ORGANIZZAZIONE ATTIVITÀ:
Adesione
L’azienda o l’Associazione di categoria di riferimento che
intende aderire all’iniziativa ne dà comunicazione all’Azienda Sanitaria di
riferimento, secondo modalità da disciplinare a livello della Regione o
Provincia Autonoma, la quale, verificata la disponibilità dei vaccini e la
sussistenza dei requisiti necessari per l’avvio dell’attività, concorda le
modalità di ritiro dei vaccini a cura del medico competente o del personale
sanitario individuato dal datore di lavoro. Chi ritirerà il vaccino dovrà
garantirne la corretta gestione con particolare riferimento al mantenimento
della catena del freddo.
Requisiti preliminari
Per l’avvio dell’attività, è necessario che l’azienda sia in
possesso dei seguenti requisiti:
- popolazione
lavorativa sufficientemente numerosa. Per favorire anche i datori di lavoro con
poche lavoratrici e lavoratori o altre forme di attività, sono possibili
modalità organizzative anche promosse da Associazioni di categoria, o
nell’ambito della bilateralità, destinate a coinvolgere lavoratrici e lavoratori
di più imprese;
- sede
nel territorio dell’Azienda Sanitaria che fornisce i vaccini. Resta inteso che
la lavoratrice/il lavoratore può aderire alla vaccinazione indipendentemente
dalla propria residenza, che può essere anche fuori Regione, così come può
decidere di essere vaccinato nei punti vaccinali delle Aziende Sanitarie;
- struttura
organizzativa e risorse strumentali e di personale adeguate al volume di
attività previsto, in grado di garantire il regolare svolgimento dell’attività
ed evitare gli assembramenti;
- dotazione
informatica idonea a garantire la corretta e tempestiva registrazione delle
vaccinazioni;
- ambienti
idonei per l’attività, commisurati al volume di vaccinazioni da eseguire, sia
per le fasi preparatorie (accettazione), sia per la vera e propria seduta
vaccinale (ambulatorio/infermeria), sia per le fasi successive (osservazione
post-vaccinazione). Resta inteso che gli ambienti dedicati all’attività, purché
adeguatamente attrezzati, possono essere interni, esterni o mobili, in
considerazione di specifiche esigenze di natura organizzativa. L’idoneità degli
ambienti destinati all’attività è valutata da parte dell’Azienda Sanitaria che
fornisce il vaccino.
Equipaggiamento minimo per la vaccinazione in azienda
La vaccinazione in azienda deve prevedere la presenza dei
materiali, delle attrezzature e dei farmaci necessari allo svolgimento in
sicurezza delle attività ed al volume delle medesime.
Il medico competente o il personale sanitario opportunamente
individuato redige l’elenco di quanto necessario nel rispetto delle norme di
buona pratica vaccinale e delle indicazioni provenienti dal percorso formativo
obbligatorio previsto, anche per garantire un idoneo intervento in caso si
manifestino reazioni avverse a breve termine.
Il datore di lavoro o l’Associazione di categoria di
riferimento garantisce l’approvvigionamento a proprio carico di quanto ritenuto
necessario dal personale sanitario individuato.
Devono inoltre essere presenti idonei strumenti informatici
che permettano la registrazione dell’avvenuta inoculazione del vaccino secondo
le modalità fissate a livello regionale.
Formazione e informazione
Si rende disponibile, da parte del Servizio Sanitario
Regionale, l’accesso a specifici materiali formativi/informativi predisposti a
livello nazionale e regionale.
In particolare, il personale coinvolto nelle operazioni di
vaccinazione effettuerà il corso FAD EDUISS “Campagna vaccinale Covid-19: la
somministrazione in sicurezza del vaccino anti SARS-CoV- 2/Covid-19”, che verrà
integrato con uno specifico modulo per la vaccinazione nei luoghi di lavoro a
cura di INAIL in collaborazione con ISS.
Organizzazione della seduta vaccinale
L’adesione da parte della lavoratrice / del lavoratore è
volontaria ed è raccolta a cura del medico competente, o del personale
sanitario opportunamente individuato, che potrà valutare preliminarmente
specifiche condizioni di salute, nel rispetto della privacy, che indirizzino la
vaccinazione in contesti sanitari specifici della Azienda Sanitaria di
riferimento, che ne assicura la necessaria presa in carico.
L’Azienda Sanitaria di riferimento può valutare di
suddividere il totale del vaccino richiesto in più consegne in base alla
disponibilità delle dosi previste per la campagna di vaccinazione ordinaria.
In ogni caso, il vaccino fornito deve essere somministrato
tempestivamente senza possibilità di accantonamento presso le strutture
aziendali, fatte salve specifiche e motivate deroghe autorizzate dall’Azienda
Sanitaria di riferimento, ove ricorrano le condizioni della corretta
conservazione.
La campagna di vaccinazione negli ambienti di lavoro deve
avvenire secondo modalità che garantiscano:
- pianificazione
dell’attività con adeguato anticipo, in considerazione della complessità
organizzativa;
- rispetto
delle misure di prevenzione anti-contagio;
- adeguata
informazione ai soggetti destinatari delle vaccinazioni (datori di lavoro,
lavoratrici e lavoratori) circa le modalità organizzative e, più
specificamente, sulla somministrazione del vaccino previsto;
- accettazione delle lavoratrici e dei lavoratori aderenti assicurata da personale incaricato (interno/esterno)
- rispetto
delle indicazioni tecniche e delle buone pratiche relative a conservazione,
preparazione e somministrazione del vaccino;
- programmazione
e preparazione alla gestione di eventuali eventi avversi, anche in coerenza con
i piani di gestione delle emergenze nei luoghi di lavoro;
- rispetto
delle indicazioni regionali per l’alimentazione dei flussi informativi.
Gestione del consenso
Il medico vaccinatore informa il soggetto in merito alla
vaccinazione, illustra i contenuti dell’informativa ministeriale e acquisisce
il valido consenso alla vaccinazione, utilizzando la modulistica unificata
predisposta a livello nazionale.
Registrazione della vaccinazione
La registrazione della vaccinazione deve essere effettuata
subito dopo la somministrazione, direttamente nel luogo di vaccinazione,
durante il periodo di osservazione post vaccinazione. La registrazione deve
essere effettuata secondo le modalità previste nella Regione/Provincia Autonoma
di riferimento.
Per la registrazione di una eventuale reazione avversa si
dovranno utilizzare le modalità di segnalazione previste dalla
Regione/Provincia Autonoma di riferimento, nel rispetto della normativa
vigente.
Osservazione post vaccinazione
Si evidenzia che dopo l’esecuzione delle vaccinazioni il
personale vaccinatore deve invitare il vaccinato a sostare per almeno 15 minuti
negli spazi della sede vaccinale, allo scopo di intervenire immediatamente nel
caso di reazioni avverse a rapida insorgenza, ed è quindi necessaria la
previsione di risorse adeguate alla gestione delle stesse. Si raccomanda in
ogni caso che eventuali soggetti a rischio siano indirizzati all’Azienda
Sanitaria di riferimento ai fini della vaccinazione in ambiente protetto.
Programmazione della seconda dose
L’azienda assicurerà la programmazione della
somministrazione della seconda dose del vaccino ove prevista secondo le
modalità e tempistiche previste per ciascun vaccino. I vaccini non sono
intercambiabili e la seconda dose, deve essere effettuata con lo stesso vaccino
utilizzato per la prima dose. Anche l’intervallo tra prima e seconda dose deve
rispettare quanto previsto per lo specifico vaccino.
Le persone che hanno manifestato una reazione grave alla
prima dose, NON devono sottoporsi alla seconda dose in ambito lavorativo e
devono essere inviate alla competente Azienda sanitaria di riferimento per le
necessarie valutazioni. Le persone che hanno manifestato una reazione locale a
insorgenza ritardata (ad es. eritema, indurimento, prurito) intorno all’area
del sito di iniezione dopo la prima dose POSSONO ricevere la seconda dose in
ambito lavorativo, preferibilmente nel braccio controlaterale a quello
utilizzato per la prima.
In coerenza con la Circolare del 3 marzo 2021 del Ministero
dalla Salute, è possibile considerare la somministrazione di un’unica dose di
vaccino anti-SARS-CoV-2/COVID-19 nei soggetti con pregressa infezione da
SARS-CoV-2 (decorsa in maniera sintomatica o asintomatica), purché la
vaccinazione venga eseguita ad almeno 3 mesi di distanza dalla documentata
infezione e, preferibilmente, entro i 6 mesi dalla stessa.
Monitoraggio e controllo
Trattandosi di un’iniziativa a tutela della salute pubblica,
l’intero processo è sotto la supervisione dell’Azienda Sanitaria di
riferimento, che per il tramite del Dipartimento di Prevenzione, può effettuare
controlli sullo stato dei luoghi, sui requisiti essenziali e sulla correttezza
delle procedure adottate per l’effettuazione dell’attività.
Anche le aziende e le Associazioni di categoria di
riferimento promuovono l’adozione di comportamenti corretti e aderenti alle
modalità organizzative previste dal presente documento.
Oneri
Tutti gli oneri sono a carico del Datore di lavoro o delle Associazioni di categoria di riferimento, ad eccezione dei vaccini, dei dispositivi per la somministrazione (siringhe/ aghi), della messa a disposizione degli strumenti formativi previsti e degli strumenti per la registrazione dell’attività vaccinale.
Link utili:
Indicazioni ad interim per la vaccinazione anti Sars-CoV-2/COVID-19 nei luoghi di lavoro
Allegato 1 - Modulo di consenso vaccinazione anti-covid-19
Allegato 2 - Elenco quesiti per modulo standard di triage prevaccinale