Le lesioni provocate dagli incidenti stradali rappresentano
un rilevante problema di salute pubblica e sociale. L’Organizzazione mondiale
della sanità ha individuato che nel mondo gli incidenti stradali hanno
provocato circa 1,3 milioni di morti e tra 20 e 50 milioni di lesioni. In
Italia l’Istat ha registrato nel 2019 circa 170mila incidenti che hanno
provocato più di 3mila morti e 240mila feriti. Molti di questi incidenti hanno
anche un’origine occupazionale. Secondo i dati Inail gli incidenti stradali di
origine occupazionale rappresentano circa il 14% di tutti gli infortuni sul
lavoro, di cui l’11% avviene nel trasferimento da casa al lavoro (in itinere).
Le temperature estreme e l’influenza sull’incidentalità
stradale
Le cause degli incidenti stradali sono ascrivibili a diversi
fattori. Sicuramente hanno un ruolo determinante gli aspetti infrastrutturali,
quali la tipologia delle strade e la loro sicurezza, così come aspetti
individuali e collettivi quali i flussi di traffico, la velocità eccessiva,
l’imprudenza e la distrazione. Tra le cause, anche quelle relative alle
condizioni meteorologiche rivestono grande rilevanza. In particolare gli eventi
meteorologici estremi hanno un ruolo specifico. Tra questi, piogge, neve e
vento intenso determinano una variazione delle condizioni stradali, della
visibilità e del comportamento alla guida. Le ondate di calore e di freddo
rappresentano un ulteriore fattore di rischio e sono state positivamente
associate con un aumento del rischio di incidente. La prolungata presenza di
alte temperature determina, infatti, un incremento della sudorazione, della
disidratazione, della percezione di fatica, con conseguente decremento delle
capacità di reazione.
L’analisi scientifica condotta da Inail e Istat
La ricerca Inail è
stata pubblicata nei giorni scorsi sulla rivista scientifica Accident Analysis
and Prevention. Lo studio ha riguardato gli incidenti stradali indistinti e
quelli occorsi durante il lavoro, in itinere e non, registrati sul territorio
nazionale. Tali dati sono stati associati nello spazio e nel tempo (luogo e
giorno) con i dati di temperatura stimati da un modello meteorologico avanzato,
e quindi analizzati con metodi statistici per determinare l’associazione tra
rischio di incidenti e temperature estreme (molto caldo e molto freddo). L’analisi
ha permesso di individuare anche quali fattori caratteristici dell’incidente
(luogo, mezzo, tipo di incidente) e quali fattori occupazionali (itinere e non,
settore economico) determinano un maggiore o minore rischio.
I dati degli incidenti stradali utilizzati nello studio
Sono stati
utilizzati i dati di incidenti stradali forniti da Istat per quanto riguarda
quelli indistinti, e i dati Inail per quelli di natura occupazionale. I dati
Istat forniscono alcune caratteristiche dell’incidente, come data e luogo,
natura (scontro, tamponamento ecc.), tipo del veicolo (auto, motociclo ecc.),
tipo di strada, intersezione, oltre alle coordinate geografiche del luogo
dell’incidente. I dati Inail, desunte dalle richieste di indennizzo, riportano,
invece, oltre alla data, al luogo, all’età e sesso del soggetto coinvolto, il
comune di accadimento, se in itinere o non, il settore economico, le
conseguenze dell’incidente (lesione, giorni indennizzo, grado di menomazione).
I dati di esposizione alle temperature estreme
Essendo lo studio a
carattere nazionale, non era possibile per ogni incidente ottenere dati da
stazioni meteorologiche prossime al luogo dell’evento. È stato quindi
utilizzato un modello meteorologico avanzato in grado di fornire stime molto
attendibili di temperatura e pioggia con una precisione di 5 km su tutto il
territorio nazionale su base giornaliera. Questi dati sono stati associati con
il luogo e giorno dell’incidente indistinto (dati Istat), e con il comune e il
giorno dell’incidente per quelli di natura occupazionale (dati Inail).
I rischi individuati e loro differenziazione tra caratteristiche incidentali
ed occupazionali
La ricerca ha individuato per entrambi gli archivi
un’associazione positiva tra incidenti stradali e caldo estremo, con un incremento
di rischio tra il 6 e il 12%. Gli incidenti di natura occupazionale sono stati
anche associati con il freddo estremo. L’analisi stratificata per gli incidenti
indistinti ha mostrato un maggiore rischio per i pedoni, per gli incidenti con
i motocicli e per quelli avvenuti fuori dalle aree urbane in condizioni di
caldo estremo, mentre durante il freddo intenso si individuano condizioni di
protezione per i motociclisti e i ciclisti, ma un maggiore rischio per i mezzi
pesanti. L’analisi stratificata degli incidenti occupazionali evidenzia,
invece, un maggiore rischio per i maschi rispetto alle femmine, e per quelli
occorsi in occasione di lavoro rispetto a quelli in itinere, in condizioni di
caldo estremo. Durante il freddo estremo i soggetti che lavorano nei settori
economici esposti, come trasporti, commercio, alloggio e servizi di catering,
sono risultati a maggiore rischio, così come per gli incidenti occorsi in
itinere. Un ruolo con le estreme temperature è stato anche rilevato per i
giorni di indennizzo e il grado di menomazione conseguente all’incidente. Tutti
questi risultati dipendono ovviamente dall’intensità e dalla durata
dell’esposizione.
FONTE: Inail