24 Agosto 2022


Il caldo eccessivo e la siccità, sempre più frequenti nelle ultime stagioni estive, possono contribuire ad aumentare il rischio di incendi della vegetazione, coinvolgendo anche insediamenti industriali con pericolo di incidente rilevante (PIR). Fra questi, ricadono le industrie chimiche o petrolifere, i depositi di fitofarmaci, le distillerie e, in generale, le fabbriche che utilizzano o detengono specifiche sostanze pericolose,

Una nota di sicurezza con spunti derivanti da casi concreti. A descrivere questa problematica è un fact sheet curato dal Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (Dit) dell’Inail, che continua nella pubblicazione delle note di sicurezza dedicate a questi impianti. All’interno della nota, alternati alle indicazioni di carattere scientifico, alcuni box riportano le schede sintetiche degli eventi più significativi registrati e catalogati, con lo scopo di offrire elementi di attenzione utili al miglioramento della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Gli incendi di vegetazione all’esterno. Partendo dall’analisi di incendi di vegetazione avvenuti all’esterno degli stabilimenti Pir, che hanno provocato principi di incendio in prossimità della recinzione oppure direttamente all’interno del sito produttivo, la scheda evidenzia le due classificazioni. Analizza gli elementi di pericolo, illustra le modalità di spegnimento effettuate con l’intervento della squadra di emergenza interna e con i Vigili del Fuoco, indica le modalità di prevenzione da osservare, come attività di presidio e di diserbo delle aree verdi. Discorso analogo nel caso di innesco da oggetti incandescenti, come tizzoni o pezzi di metallo provenienti da trattori o macchine agricole.

Gli incendi di vegetazione all’interno. Soffermandosi poi sugli incendi di vegetazione innescati all’interno dello stabilimento, i ricercatori del Dit annotano varie tipologie, come i lavori a caldo di saldatura con proiezione di scintille o di taglio di erba o altri materiali con combustione di sterpaglie presenti nell’area di lavoro. Altro elemento sottolineato dagli autori è il mancato controllo a fine lavoro, che non permette di rilevare la eventuale presenza di braci potenzialmente pericolose.

Le “lezioni apprese”. La nota, disponibile sul portale Inail all’interno del catalogo delle pubblicazioni nella sezione Comunicazione, si chiude con un utilissimo box riassuntivo, intitolato eloquentemente “lezioni apprese”. Fra queste, il mantenimento delle aree esterne agli stabilimenti PIR in condizioni ottimali di pulizia e di aratura periodica, il monitoraggio e il controllo degli ambienti circostanti l’impianto in stagioni aride e in presenza di venti forti, il suggerimento di evitare di svolgere lavori a caldo vicino a terrapieni, aiuole e zone verdi.

FactSheetRischi estate.pdf

 

FONTE: Inail