22 Novembre 2022


CHE COS’È LA LEGIONELLOSI?

Con il termine "legionellosi" vengono indicate le forme morbose causate da batteri appartenenti al genere Legionella.

Questi furono isolati per la prima volta nel 1976 in occasione di un’epidemia di polmoniti che si verificò a Philadelphia nel corso di un convegno di ex combattenti dell’American Legion. Al microrganismo responsabile dei 221 casi di pneumopatie e di 34 decessi venne dato il nome di Legionella pneumophila e la malattia da esso causata venne denominata ‘Malattia dei Legionari’.

FORMA PIU’ GRAVE DELLA MALATTIA

Questa è la forma più grave della malattia che si manifesta con febbre alta, tosse ed un quadro polmonare non distinguibile da altre forme di polmoniti batteriche o atipiche (letalità del 10 – 15% che, nei casi nosocomiali, può arrivare fino al 30 – 50%). La ‘Febbre di Pontiac’ è una forma lieve di legionellosi, senza interessamento polmonare, con un’evoluzione benigna della malattia anche in assenza di trattamento antibiotico.

La legionellosi è una malattia sottoposta a sorveglianza speciale da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità, della Comunità europea (European Legionnaires’ Disease Surveillance Network, ELDSNet) e dell’Istituto superiore di sanità presso il quale è istituito il Registro nazionale dei casi di legionellosi. Secondo i dati dell’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) relativi a 27 Paesi europei, nel 2020 sono stati notificati un totale di 8.372 casi di legionellosi, di cui il 72% segnalati da quattro paesi europei con l’Italia al primo posto seguita da Spagna, Francia e Germania.

INFEZIONI

La famiglia delle Legionellaceae comprende un solo genere Legionella con attualmente 66 specie di cui L. pneumophilaè quella più frequentemente isolata, essendo responsabile del 95% delle infezioni in Europa e dell’85% nel mondo; altre specie di interesse clinico sono L. micdadei, L. dumoffii, L. bozemanii, L. gormanii, L. anisa e L. longbeachae.


VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO

Ai fini della valutazione del rischio (art. 17, comma 1, lettera a e art. 271 del d.lgs. 81/2008), il Datore di lavoro  deve individuare potenziali sorgenti di rilascio del microrganismo negli ambienti lavorativi e specifiche attività che possono comportare un rischio di esposizione a Legionella spp. In particolare, lo stesso deve valutare la presenza di potenziali pericoli per i lavoratori rappresentati da impianti e apparecchiature (impianti di distribuzione acqua, impianti di raffreddamento a torri evaporative/condensatori, impianti di irrigazione, ecc.) in cui sono presenti fattori ambientali (acqua stagnante, sporcizia, biofilm, ecc.) che favoriscono la proliferazione batterica. In tal caso, il DL deve attuare interventi finalizzati a ridurre al più basso livello possibile la contaminazione microbiologica ambientale e, conseguentemente, l’entità dell’esposizione ad aerosol potenzialmente infettanti.

Fact_Sheet_Inail_Legionellaspp.pdf

Fonte: INAIL