Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato il Decreto Direttoriale 26 Marzo 2021 che definisce i termini di apertura del secondo sportello del nuovo
bando “Macchinari innovativi”, a cui PMI, reti di imprese e
professionisti potranno presentare le domande per richiedere le agevolazioni.
L’obiettivo è quello di sostenere investimenti innovativi
finalizzati alla trasformazione tecnologica e digitale, nonché la transizione
verso l'economia circolare delle attività d’impresa presenti nelle regioni Basilicata,
Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
La misura è finanziata con 132,5 milioni di euro, una cifra
pari a quella già messa a disposizione lo scorso anno dal Ministero con
l’apertura del primo sportello del bando. Si tratta di risorse a valere sul
Programma operativo nazionale “Imprese e competitività” 2014-2020 FESR.
Le domande potranno essere compilate dalle ore 10 del 13
aprile 2021, mentre l’invio della richiesta potrà avvenire dalle ore 10 del 27
aprile 2021.
SOGGETTI DESTINATARI
Possono beneficiare dell’agevolazione le micro, piccole e
medie imprese (PMI) che alla data di presentazione della domanda:
- sono in regime di contabilità ordinaria e dispongono di
almeno due bilanci approvati e depositati presso il Registro delle imprese,
ovvero hanno presentato, nel caso di imprese individuali e società di persone,
almeno due dichiarazioni dei redditi;
- sono in regola con la normativa vigente in materia di
edilizia ed urbanistica, del lavoro e della salvaguardia dell’ambiente, nonché
con gli obblighi contributivi;
- non hanno effettuato, nei due anni precedenti la
presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva
oggetto dell’investimento;
- non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e,
successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti
considerati illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
- non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in
difficoltà.
Possono accedere al bando anche i liberi professionisti
iscritti agli ordini professionali o aderenti alle associazioni professionali
individuate nell’elenco tenuto dal Ministero dello sviluppo economico ai sensi
della legge 14 gennaio 2013, n. 4 e in possesso dell’attestazione rilasciata in
ottemperanza alla medesima legge.
LE ATTIVITÀ ECONOMICHE AMMESSE
Sono ammesse le attività manifatturiere, ad eccezione delle attività connesse ai seguenti settori:
- siderurgia;
- estrazione del carbone;
- costruzione navale;
- fabbricazione delle fibre sintetiche;
- trasporti e relative infrastrutture;
- produzione e distribuzione di energia, nonché delle
relative infrastrutture.
COSA PREVEDE IL FINANZIAMENTO
I programmi di investimento ammissibili devono prevedere:
- spese non inferiori a euro 400.000,00 e non superiori a euro
3.000.000,00. Nel caso di programmi presentati da reti d’impresa, la soglia
minima può essere raggiunta mediante la sommatoria delle spese connesse ai
singoli programmi di investimento proposti dai soggetti aderenti alla rete, a
condizione che ciascun programma preveda comunque spese ammissibili non inferiori
a euro 200.000,00;
- essere realizzati esclusivamente presso unità produttive
localizzate nei territori delle Regioni meno sviluppate;
- prevedere l’acquisizione di tecnologie abilitanti atte a
consentire la trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa e/o di
soluzioni tecnologiche in grado di rendere il processo produttivo più
sostenibile e circolare.
I beni oggetto del programma di investimento devono essere nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali e immateriali, come definite agli articoli 2423 e seguenti del codice civile, che riguardano macchinari, impianti e attrezzature strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento, nonché programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei predetti beni materiali.
Le spese correlate ai programmi di investimento devono essere:
- relative a immobilizzazioni materiali e immateriali, nuove
di fabbrica acquistate da terzi;
- riferite a beni ammortizzabili e capitalizzati che
figurano nell’attivo patrimoniale dell’impresa e mantengono la loro
funzionalità rispetto al programma di investimento per almeno 3 anni dalla data
di erogazione a saldo delle agevolazioni;
- riferite a beni utilizzati esclusivamente nell’unità
produttiva oggetto del programma di investimento;
- pagate esclusivamente in modo da consentire la piena
tracciabilità delle operazioni;
- conformi alla normativa comunitaria in merito
all’ammissibilità delle spese nell’ambito dei programmi cofinanziati dai fondi
strutturali programmazione 2014-2020;
- ultimate non oltre il termine di 12 mesi dalla data del
provvedimento di concessione delle agevolazioni, fermo restando la possibilità
da parte del Ministero di concedere, su richiesta motivata dell’impresa
beneficiaria, una proroga del termine di ultimazione non superiore a 6 mesi.
LE AGEVOLAZIONI
Le agevolazioni sono concesse, nei limiti delle intensità
massime di aiuto stabilite dalla Carta degli aiuti di Stato a finalità
regionale valida per il periodo 2014-2020, nella forma del contributo in conto
impianti e del finanziamento agevolato, per una percentuale nominale calcolata
rispetto alle spese ammissibili pari al 75 %. Il mix di agevolazioni è
articolato in relazione alla dimensione dell’impresa come segue:
- per le imprese di media dimensione, un contributo in conto
impianti pari al 25% e un finanziamento agevolato pari al 50%.
Fonte: MISE