04 Ottobre 2022


Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail nei primi otto mesi del 2022 sono state 484.561 (+38,7% rispetto allo stesso periodo del 2021), 677 delle quali con esito mortale (-12,3%) mentre le denunce di malattia professionale protocollate dall’INAIL tra gennaio e agosto sono state 39.367, in aumento di 2.871 casi (+7,9%) rispetto allo stesso periodo del 2021 (11.606 casi in più, per un incremento percentuale del 41,8%, rispetto allo stesso periodo del 2020, e 1.665 casi in meno, con una riduzione del 4,1%, rispetto al periodo gennaio-agosto 2019).

DENUNCE DI INFORTUNIO 

I dati rilevati al 31 agosto di ciascun anno evidenziano a livello nazionale per i primi otto mesi del 2022 un incremento rispetto allo stesso periodo del 2021 sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 303.628 del 2021 ai 429.161 del 2022 (+41,3%),  sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un aumento del 20,9%, da 45.821 a 55.400.

Questi i dati degli infortuni denunciati tra gennaio e luglio 2022 confrontati con lo stesso periodo dello scorso anno rispetto ai settori:

+36,5% nella gestione Industria e servizi
-3,8% in Agricoltura
+81,4% Conto Stato
+141,1% Sanità e assistenza sociale
+124,1% Trasporto e magazzinaggio
+ 74,2% Amministrazione pubblica (che comprende le attività degli organismi preposti alla sanità – Asl – e gli amministratori regionali, provinciali e comunali)
+70,7% Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione.

L’analisi territoriale evidenzia un incremento delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese:

+53,5% Sud
+49,3% Isole (+49,3%)
+46,6%Nord-Ovest (+46,6%)
+41,4% Centro
+22,2%Nord-Est

Tra le regioni con i maggiori aumenti percentuali si segnalano principalmente la Campania (+98,6%), la Liguria (+67,2%) e il Lazio (+63,6%).

L’incremento che emerge dal confronto di periodo tra il 2022 e il 2021 è legato sia alla componente femminile, che registra un +63,4% (da 125.049 a 204.383 denunce), sia a quella maschile, che presenta un +24,9% (da 224.400 a 280.178). L’aumento ha interessato sia i lavoratori italiani (+41,3%), sia quelli extracomunitari (+27,7%) e comunitari (+23,5%). Dall’analisi per classi di età emergono incrementi generalizzati in tutte le fasce. Quasi la metà dei casi, in particolare, riguarda la classe 40-59 anni.

CASI MORTALI

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate entro agosto sono state 677, 95 in meno rispetto alle 772 registrate nei primi otto mesi del 2021 (-12,3%), sintesi di un decremento delle denunce osservato nel quadrimestre gennaio-aprile (-29,4%) e di un incremento nel quadrimestre maggio-agosto (+14,7%), nel confronto tra i due anni. Si registrano 146 casi in meno rispetto al periodo gennaio-agosto 2020 (823 decessi) e otto in meno rispetto al periodo gennaio-agosto 2019 (685 decessi).

A livello nazionale i dati rilevati al 31 agosto di ciascun anno evidenziano, pur nella provvisorietà dei numeri, un incremento per i primi otto mesi del 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021, solo dei casi mortali occorsi in itinere, passati da 152 a 181, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro sono scesi da 620 a 496. Il calo ha riguardato sia l’Industria e servizi (da 646 a 573 denunce), che l’Agricoltura (da 84 a 83) e il Conto Stato (da 42 a 21).

Dall’analisi territoriale emerge un incremento di nove casi mortali nelle Isole (da 50 a 59) e un decremento di 69 casi al Sud (da 211 a 142), di 15 nel Nord-Est (da 167 a 152), di 12 nel Nord-Ovest (da 194 a 182) e di otto al Centro (da 150 a 142). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano la Toscana e la Calabria (+9 casi mortali ciascuna), la Sicilia (+6) e la Valle d’Aosta (+4). I maggiori decrementi, invece, sono in Campania (-29), Abruzzo (-19) e Puglia (-18).

Il calo rilevato tra i primi otto mesi del 2021 e del 2022 è legato sia alla componente maschile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 694 a 608, sia a quella femminile che passa da 78 a 69 decessi. In diminuzione le denunce dei lavoratori italiani (da 663 a 549 decessi), in aumento quelle dei comunitari (da 24 a 37) e degli extracomunitari (da 85 a 91). Dall’analisi per classi di età, da segnalare l’incremento dei casi mortali tra i 25-44enni (da 155 a 191 casi) e il decremento tra gli over 44 anni (da 587 a 454).

Al 31 agosto di quest’anno risultano 12 incidenti plurimi avvenuti nei primi otto mesi, per un totale di 27 decessi, tutti stradali. Anche nel periodo gennaio-agosto 2021 gli incidenti plurimi erano stati 12, per un totale di 29 decessi, 17 dei quali stradali.

DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALI

I dati rilevati al 31 agosto di ciascun anno mostrano un incremento per i primi otto mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2021, questi i dati rispetto ai settori: Industria e servizi +7,6%, Agricoltura +9,6%, Conto Stato (-1,7%,).L’aumento delle patologie denunciate ha interessato tutte le aree territoriali, a partire dal Sud (+11,5%), seguito da Nord-Ovest (+11,3%), Centro (+8,8%), Isole (+3,8%) e Nord-Est (+2,5%).

In ottica di genere si rilevano 2.448 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 26.639 a 29.087 (+9,2%), e 423 in più per le lavoratrici, da 9.857 a 10.280 (+4,3%). Nel complesso, l’aumento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, passate da 33.772 a 36.365 (+7,7%), sia quelle degli extracomunitari, da 1.882 a 2.011 (+6,9%), e dei comunitari, da 842 a 991 (+17,7%).

Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nei primi otto mesi del 2022, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle malattie del sistema respiratorio.


Fonte: INAIL